Alcuni anni fa ho provato questa bici nella versione riveduta e corretta di un artigiano romano, De Antoniis, e devo dire che sono rimasto sbalordito! E' una bici comoda, e la sua posizione che consente alla schiena di stare più dritta, permette di pedalare con minore fatica. Il rovescio della medaglia di questa realizzazione è che è poco pratica la movimentazione della sella, bisogna mettere delle borse laterali dedicate ed infine portare un bimbo al seguito è difficile.
Ma comunque è splendida!
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Breve Storia della Bicicletta Pedersen
ciclismo urbano scritto da Alessandro Micozzi
Nato in Danimarca nel 1855, Mikael Pedersen è un pezzo di storia della bicicletta. Uomo di grande creatività e lungimiranza, la sua competenza meccanica unita al suo intuito gli ha permesso di trasformare molte delle sue idee in realtà.
Allo stesso tempo genio e sregolatezza, non fu esente da qualche grana con la legge per via di problemi finanziari causati da investimenti errati, e del suo atteggiamento decisamente testardo.
Sfruttando il business della macchine agricole di fine 800, Pedersen ottenne dei brevetti per alcuni miglioramenti alle apparecchiature lattiero-caseari, inizialmente traendone dei buoni profitti ma quando questi diminuirono cercò nuove soluzioni di guadagno.
Nel 1893 Pedersen si trasferì in Inghilterra e qui decise di concentrare i propri sforzi unicamente sulla bicicletta che stava progettando. Rriuscì ad ottenere il brevetto per il suo disegno nel 1894, ma il modello definitivo fu concepito molti anni prima.
Le principali differenze del nuovo velocipede risiedevano nel telaio e nella sella. Il telaio ha una forma triangolare e pare che Pedersen si sia ispirato per la sua progettazione al ponte di Whipple-Murphy, ricercando allo stesso tempo leggerezza e resistenza della struttura. Pedersen costruì anche un telaio interamente in legno, oggi esposto in un museo di Copenaghen. La sella è “sospesa” tra fili intrecciati con diversi gradi di tensione (per questo molti la paragonano ad un’amaca). Sono stati progettati modelli di sella da uomo e da donna.
Il finanziere inglese Ernest Hooley gli fornì i soldi necessari per costituire l’azienda Pedersen Cycle Frame Co. nel 1896, ma nonostante gli sforzi di pubblicizzare le nuove bici, ad esempio all’England’s National Cycle Show del 1897, la stampa dell’epoca si rivelò indifferente alla nuova invenzione e ciò fece si che la produzione non prese mail il volo, mentre il vero successo arrivò solamente grazie alle gare ciclistiche in cui la Pedersen stabilì diversi primati.
Questo portò ad un aumento di vendite di anno in anno, finché l’azienda di Pedersen arrivò a produrre circa trenta biciclette a settimana, fu introdotto un modello pieghevole ed un tandem oltre ad una continua serie di perfezionamenti tecnici e anche qualche accessorio.
La produzione di bici Pedersen si fermò nel 1917 e solo nel 1978 un fabbro danese, Jesper Solling, riscoprì questo modello e cominciò a costruirne alcuni esemlplari. Dopo più di un secolo, il design Pedersen continua ad essere un esempio di artigianato unico al mondo.
Fonte | Pedersen bicycles
Allo stesso tempo genio e sregolatezza, non fu esente da qualche grana con la legge per via di problemi finanziari causati da investimenti errati, e del suo atteggiamento decisamente testardo.
Sfruttando il business della macchine agricole di fine 800, Pedersen ottenne dei brevetti per alcuni miglioramenti alle apparecchiature lattiero-caseari, inizialmente traendone dei buoni profitti ma quando questi diminuirono cercò nuove soluzioni di guadagno.
Nel 1893 Pedersen si trasferì in Inghilterra e qui decise di concentrare i propri sforzi unicamente sulla bicicletta che stava progettando. Rriuscì ad ottenere il brevetto per il suo disegno nel 1894, ma il modello definitivo fu concepito molti anni prima.
Le principali differenze del nuovo velocipede risiedevano nel telaio e nella sella. Il telaio ha una forma triangolare e pare che Pedersen si sia ispirato per la sua progettazione al ponte di Whipple-Murphy, ricercando allo stesso tempo leggerezza e resistenza della struttura. Pedersen costruì anche un telaio interamente in legno, oggi esposto in un museo di Copenaghen. La sella è “sospesa” tra fili intrecciati con diversi gradi di tensione (per questo molti la paragonano ad un’amaca). Sono stati progettati modelli di sella da uomo e da donna.
Il finanziere inglese Ernest Hooley gli fornì i soldi necessari per costituire l’azienda Pedersen Cycle Frame Co. nel 1896, ma nonostante gli sforzi di pubblicizzare le nuove bici, ad esempio all’England’s National Cycle Show del 1897, la stampa dell’epoca si rivelò indifferente alla nuova invenzione e ciò fece si che la produzione non prese mail il volo, mentre il vero successo arrivò solamente grazie alle gare ciclistiche in cui la Pedersen stabilì diversi primati.
Questo portò ad un aumento di vendite di anno in anno, finché l’azienda di Pedersen arrivò a produrre circa trenta biciclette a settimana, fu introdotto un modello pieghevole ed un tandem oltre ad una continua serie di perfezionamenti tecnici e anche qualche accessorio.
La produzione di bici Pedersen si fermò nel 1917 e solo nel 1978 un fabbro danese, Jesper Solling, riscoprì questo modello e cominciò a costruirne alcuni esemlplari. Dopo più di un secolo, il design Pedersen continua ad essere un esempio di artigianato unico al mondo.
Fonte | Pedersen bicycles
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